Realizzare qualcosa potendo scegliere
Quando ero giovane mi lambiccavo il cervello a cercare di realizzare un progetto che fosse mio, a cercare di dimostrare al mondo che fossi in grado di realizzare qualcosa, un'impresa da zero.
Per far questo, al tempo come #manager, continuava a migliorarmi, a studiare, a cercare cosa potessi fare senza avere molte disponibilità economiche, ignorando i meccanismi della raccolta fondi e, tutto sommato senza avere grandi relazioni e neppure idee veramente innovative di prodotto. Ma una cosa mi era abbastanza chiara: volevo creare qualcosa di qualità, dove l’organizzazione fosse un elemento strategico della mia impresa.
Questo tipo di ragionamento, unito alla volontà di rimanere in Italia, mi portò a pensare che in qualche maniera, #internet potesse essere la chiave di volta: non avrei dovuto acquistare grandi macchinari, avrei potuto svolgere il lavoro anche da casa, senza una grandissima struttura e soprattutto sarei potuto arrivare in tutto il mondo per vendere qualsiasi prodotto o servizio. Alla fine, la base del ragionamento era semplice: trovare un’idea di business che aprisse più porte possibili, che non mi precludesse alcuna possibilità. La componente divertente era la possibilità di esprimere la mia creatività, un aspetto che nel lavoro di tutti i giorni era tutto sommato marginale.
La scelta, la leadership e la responsabilità

La ricerca di un progetto personale
Mentre studiavo la mentalità della Silicon Valley, come era nato Google e la #leadership di Steve Jobs, l’annuncio dell’Iphone mi diede il là per vedere qualcosa che forse gli altri non avevano ancora visto con chiarezza… almeno qui in Italia: stava nascendo un nuovo canale di vendita e comunicazione, tascabile, accessibile, sempre con te. Da lì e dalla mia mansarda con una parete piena di post-it e appunti, nacque l'idea di creare un'agenzia, Bluum che poi si chiamerà in realtà FiloBlu (la genesi del nome è una lunga storia con il solito nerd di mezzo…), per creare e gestire cataloghi digitali, mettendoci delle intelligenze: cataloghi online con database di informazioni dietro ben organizzato; da qui poi, applicando tutto ciò che avevo imparato in ambito automotive, iniziai a sviluppare questa agenzia super organizzata in grado di erogare un servizio di qualità che iniziò a crescere sopra ogni più rosea aspettativa con Marco, il mio primo socio, che tornava dagli USA.
A distanza di anni devo dire che raramente mi metto a ripensare a questi aspetti di genesi dell’impresa, di aver creato qualcosa in realtà senza inventare niente di nuovo, semplicemente vedendo il mondo a modo mio, in un modo originale, o quanto meno diverso dagli altri. Avevo una grandissima voglia di emergere, una grande determinazione, ma tutto sommato non ero in grado di pensare un reale prodotto; più che altro, ero in grado di mettermi al servizio degli altri per far vedere nuove possibilità inesplorate, come stavo già facendo come manager e amministratore nelle aziende dove operavo, a fianco dell’imprenditore.

Il valore della scelta e dell’esperienza
Oggi invece, a distanza di tanti anni, tutti mi chiedono come ho fatto, molti mi presentano le loro idee imprenditoriali per una valutazione e un supporto e devo dire che questo è fantastico. Loro hanno il problema inverso: hanno le idee ma non sanno come farle crescere, io invece non ho le idee originali o talvolta la volontà di farle nascere da zero, ma so come farle crescere. E così, in realtà, non mi rendo conto talvolta della grande fortuna che ho: di poter scegliere i progetti, di poter scegliere con chi lavorare, di poter scegliere dove investire; talvolta, in passato l’ho fatto troppo a cuore leggero, pensando che gli altri fossero professionali, metodici e determinati come lo sono io, e ho commesso degli errori che ora tendenzialmente non commetto più.
La scelta del compagno di viaggio è fondamentale (altro pensiero da approfondire).
Vorrei sottolineare un punto di riflessione che ritengo importante: ogni tanto è bene apprezzare la fortuna di poter #scegliere e riconoscere quanta strada sia necessaria per arrivare a questa possibilità.. I tempi sono cambiati e oggi è più facile trovare le risposte per far nascere un’idea e gestirla, ma paradossalmente c’è il forte rischio di sottovalutare la #complessità dei progetti perché il mercato è oggi più complesso: rimane il fatto che poi, alla fine, per realizzare un'idea, serve un metodo, saper costruire un team, serve avere una grande costanza, la voglia di arrivare anche facendo degli errori, avere la volontà di mettersi a capofitto nell’elaborare quell'idea, insomma una certa preparazione e #leadership.
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La conquista della libertà e dei sogni
Alla fine questo è il mio pensiero: poter scegliere è una conquista che ha richiesto fatica e dedizione e sono, fortunatamente, sempre meno i vincoli che mi obbligano a dover fare delle attività che non sono più al centro della mia attenzione: da una parte riesco a delegare, dall’altra cerco di evitarle.
Sono poi felice di poter essere a disposizione degli altri per far crescere un’idea se vi è ascolto e comunione di intenti: d'altra parte, faccio ormai grande attenzione a non buttare il mio tempo con chi non vuole lavorare in team, è autoreferenziale o presume di avere tutte le risposte a priori per una serie di motivazioni, talvolta senza una logica concreta….ma anche questo, come detto è un altro capitolo che andrò a trattare a breve: oggi ho parlato di saper realizzare qualcosa e della possibilità di poter scegliere; magari in un’altra occasione parleremo invece dell’importanza di saper ascoltare, di avere la preparazione e il giusto atteggiamento per realizzare i propri sogni.

